LA "PASSIONE" DI SORDEVOLO

(Articolo pubblicato su La Nuova Provincia di Biella del 17.03.2012)

 

La premessa indispensabile da fare prima di entrare nel merito della "Passione" di Sordevolo è che un tema così complesso e articolato difficilmente può essere affrontato in modo esauriente in poco spazio, ragion per cui i lettori ci scuseranno se su alcuni temi dovremo sorvolare o dare cenni molto sintetici.

 

Nel corso degli anni d’altronde sull’argomento è stata prodotta una cospicua e accurata bibliografia che permette agli interessati di soddisfare la propria curiosità.

 

 

Le prime rappresentazioni della "Passione" a Sordevolo paiono risalire al primo decennio dell’Ottocento, in particolare al 1814, ma non sono state reperite fonti attendibili che confermino tale datazione.

 

Nel testo di Alessandro Giovanni Girelli "La Passione di Sordevolo" (Tip. Michele Waimberg, Biella 1924) edito in occasione della rappresentazione del 1924, è scritto che dieci anni prima si era tenuta la celebrazione centenaria del dramma sacro alla presenza di circa 10.000 persone provenienti da tutte le valli subalpine; il riferimento al centenario compare anche su "il Biellese" del 17 aprile 1914: «S’avvicina l’epoca del Centenario della grande rappresentazione della leggendaria "Passione" di Sordevolo […] Il Comitato di quest’anno ha voluto che questo Centenario riesca veramente all’altezza dei tempi, procurandosi nuovi ricchi vestiari dell’epoca e aumentando gli attori».

 

Il direttore della "Gazzetta del Popolo" Delfino Orsi, presente alla rappresentazione del 1891, nel saggio "La Passione di Sordevolo: studio di drammatica popolare" indicò il 1850 come prima data certa della messa in scena del dramma sacro, senza peraltro produrre o indicare la documentazione a cui aveva fatto riferimento.

 

Recentemente (2010) Angelo Stefano Bessone ha fornito un ulteriore contributo alla ricerca recuperando all’interno di uno «scartafaccio, che offre […] più di quanto prometta il titolo: "Documenti analoghi alla rappresentazione del Giudizio Universale in Sordevolo / anno 1850"», quello che pare a tutti gli effetti il resoconto finanziario della prima rappresentazione: il documento è intitolato infatti "Prodotto della prima Rappresentazione della Passione eseguita il 3 aprile 1854".

 

 

Un altro aspetto che è stato a lungo indagato e che è stato soggetto a ipotesi diverse è quello relativo all’origine del testo recitato durante la rappresentazione.

 

Verso la fine del XV secolo, in occasione del Venerdì Santo, la compagnia romana dell’Arciconfraternita della Beata Vergine del Gonfalone metteva in scena al Colosseo la "Passione di Cristo" sulla base del testo elaborato da mons. Giuliano Dati, vescovo di San Leone in Calabria e cappellano della chiesa dei Santi Quaranta Martiri in Trastevere a Roma.

 

Elenchiamo di seguito alcune delle ipotesi che sono state formulate a proposito dell’origine del copione di Sordevolo.

 

Il testo potrebbe essere giunto in paese per mezzo di qualche pellegrino del luogo che si era recato a Roma in occasione del Giubileo indetto durante il pontificato di Alessandro VI e aveva assistito alla rappresentazione della compagnia del Gonfalone; o tramite un membro della famiglia Ambrosetti di Sordevolo, che intratteneva rapporti di lavoro con gli ambienti romani; o portato dai frati trappisti che si erano rifugiati in alta Valle Elvo intorno al 1796.

 

Non si esclude che la presenza di numerose confraternite sul territorio biellese (tra le quali almeno dieci erano affiliate all’Arciconfraternita del Gonfalone) abbia permesso una sorta di scambio culturale.

 

Delfino Orsi affermò che il testo rappresentato a Sordevolo non era inedito, bensì si rifaceva all’edizione torinese (datata 1728) di quello romano; a metà degli anni Cinquanta del secolo scorso le ricerche condotte da Adalgisa Manza hanno però dimostrato che il copione di Sordevolo presentava somiglianze con altre due edizioni della Passione, una romana del 1866 e una milanese conservata presso la biblioteca ambrosiana.

 

Ci fermiamo qui per evitare di creare troppa confusione in chi legge.

 

 

Per quanto riguarda l’ambientazione, A. Giovanni Girelli scrisse che per tutta la prima metà del XIX secolo il sacro dramma era andato in scena nella piazza o in un grande cortile del paese ma che la crescente presenza di pubblico aveva indotto gli organizzatori a spostare la rappresentazione su una grande spianata, quella che «guarda la Villa Maria e il poggio di San Grato sulla strada verso Pollone»; per l’edizione del 1924 fu operato lo spostamento nel nuovo anfiteatro di 4000m² costruito sul pianoro antistante la scuola "Eugenio Bona".

 

 

Uno degli aspetti peculiari della "Passione" di Sordevolo è senza dubbio l’appartenenza di tutti gli attori alla comunità locale, segno questo di profondo attaccamento alla tradizione.

 

Balza agli occhi il caso della famiglia Ottella: nelle edizioni del 1914, 1924 e 1934 la figura del traditore Giuda è stata impersonata dal macellaio Domenico Ottella; in precedenza lo stesso ruolo era stato interpretato dal padre Benvenuto e prima ancora dal nonno.

 

 

Indicativo del perfezionamento continuo della "Passione" di Sordevolo è il progressivo aumento del numero degli attori, passati dagli 84 della rappresentazione del 1854 ai 200 del 1924, ai 400 che conta attualmente.

 

 

A partire poi dal 1970 il dramma sacro è stato arricchito da una colonna sonora su iniziativa del regista Pier Felice Fontana, che ha motivato così la sua scelta: «[…] mi resi conto della mancanza di qualcosa che desse lievito all’azione scenica, ne ritmasse i tempi; una forza viva che riempisse gli spazi, desse sonorità alle voci».

 

Sempre su impulso di Fontana, anche il testo è stato rivisto al fine di renderlo più scorrevole e comprensibile agli spettatori: con l’inserimento di «alcuni emendamenti tendenti a ridurre la prolissità nauseante dei monologhi […] ne risultò un testo più agile e meno tedioso che manteneva più alto e vibrante il ritmo della rappresentazione, senza nulla togliere all’essenza del dialogo».

 

 

Negli anni i mutamenti hanno riguardato anche il periodo della messa in scena del dramma sacro, che originariamente coincideva con quello immediatamente precedente alla Pasqua: l’incertezza legata alle condizioni meteorologiche (nel 1914 la prima rappresentazione, prevista per domenica 19 aprile, fu più volte rinviata per il maltempo e riuscì ad essere presentata al pubblico solo domenica 3 maggio) indusse gli organizzatori a spostare le date sempre più verso l’estate.

 

 

Lasciamo che a concludere questo breve compendio siano le parole del marchese Francesco Carandini, spettatore dell’edizione del 1924, che ben riassumono lo spirito e lo sforzo organizzativo che da sempre animano la "Passione" di Sordevolo: «Lo spettatore che giunge di fuori ignora il fervore e l’interesse che il Paese intero pone alla buona riuscita dello spettacolo. Dalla madre che abbiglia con candida freschezza la bimbetta che […] figurerà nella teoria degli angeli, agli orsi che sudano sbuffando sotto le pelli di montone […] a Giuda torvo, verso il quale è tesa l’avida curiosità generale […] tutti operano con appassionato fervore, con serietà e dignità […] C’è chi pensa che questa rappresentazione sia una burlesca parodia irriverente verso il sentimento religioso e verso la sublimità del sacrificio cristiano. Non sono di questo avviso […] questa di Sordevolo è celebrata con serietà e rispetto veramente notevoli, senza ombra di volgarità, senza lazzi e sguaiataggini, con scena grandiosa, con costumi più che decenti e colle parti principali affidate a persone che, nella corretta recitazione, nel gestire, nell’atteggiarsi, sanno portare misura, dignità, rispondenza di carattere e taluni anche un caldo e geniale sentimento drammatico».

 

 

Galleria Fotografica

La fotografia proviene dall'archivio Cesare Valerio, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella

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FONTI

 

  • Bessone Angelo Stefano, La “prima” a Sordevolo, in Rivista Biellese, A. 14, n. 3 luglio 2010
  • Manza Adalgisa, Le rappresentazioni sacre nel Biellese, Vita e pensiero, Milano 1955
  • Neiretti Marco, Gasparetto Pier Francesco, et al., La Passione di Sordevolo. Storia, arte, testimonianze, Gariazzo, Vigliano B.se 2000
  • Orsi Delfino, La passione di Sordevolo: studio di drammatica popolare, Omega, Torino 2000
  • Dall'oratorio del Gonfalone all'anfiteatro della Passione di Sordevolo, Ed. Lassù gli ultimi, Champorcher (AO) 2005
  • il Biellese, bisettimanale cattolico

  • Illustrazione Biellese, anno I, n. 4 e n. 5, aprile – maggio 1934