Per quanto riguarda le vicende processuali in cui furono coinvolti dopo la guerra gli ufficiali della "Tagliamento" (in primis il suo comandante Merico Zuccari), chiamati a rendere conto delle azioni criminose compiute dal reparto fascista non solo in Piemonte, ma anche nelle Marche, in Emilia, nel Veneto e in Lombardia, rimandiamo ai testi citati nelle fonti.
Ci limitiamo qui a segnalare che dei dodici imputati condannati a lunghe pene detentive, solo tre trascorsero alcuni mesi in carcere: tutti gli altri, rimasti latitanti per l’intera durata dei processi, fecero ritorno in Italia dall’America latina solo dopo che l’amnistia del 1959 sancì l’estinzione dei reati a loro ascritti.
Decisamente interessante, per la chiarezza e l’efficacia con cui spiega l’illegittimità delle azioni compiute dalla "Tagliamento" (ma il principio è estensibile a tutti i reparti della Rsi), è il passo della requisitoria del Vice Procuratore Militare dott. Egidio Liberti riportato di seguito:
«[…] rappresaglia, ritorsioni e ostaggi sono istituti di diritto internazionale che si effettuano contro i cittadini di uno Stato nemico occupato, e non contro i cittadini del proprio stato […] Lo Zuccari minacciando e attuando ritorsioni e rappresaglie, prelevando ostaggi, agiva in concreto come un ufficiale tedesco, come un membro delle SS da cui si gloriava di dipendere ad ogni effetto. Se invece lo Zuccari, e quanti come lui, si fossero sentiti cittadini dello stesso Stato a cui appartenevano i Resistenti li avrebbero dovuti perseguire a norma delle loro leggi penali, senza andare oltre […] Ma in conseguenza di quale norma giuridica penale si è autorizzati ad arrestare i padri sessantenni quando non si trovano i figli di diciotto anni; quando si arrestano le mogli perché non si trovano i mariti; quando si arrestano le vecchie madri per intimorire e indurre alla presentazione coloro che non volevano presentarsi alle chiamate alle armi o ad ottemperare a determinate norme della R.S.I.?[…] Evidentemente le autorità della R.S.I. anche per questo verso agivano in rappresaglia, dimostrando sostanzialmente quanto fossero ormai lontani da quelle popolazioni che pretendevano di sottomettere, ad ogni costo, al loro arbitrio, alla loro fazione».