Gustavo Colonnetti è stato un personaggio di spicco del mondo della cultura e della ricerca in Italia.
Nato a Torino l’8 novembre 1886, fu professore di Meccanica applicata presso l’Università di Genova, insegnò in seguito Scienza delle costruzioni alla Scuola di ingegneria di Pisa e al Politecnico di Torino, del quale divenne rettore nel 1922; contrario al fascismo, visse in disparte gli anni del regime.
Eletto all’Assemblea Costituente tra le file della Democrazia Cristiana, fu presidente del Consiglio nazionale delle ricerche fino al 1956.
Tra i suoi meriti vanno di certo ricordati il contributo decisivo alla nascita dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (1953), la fondazione dell’Istituto dinamometrico italiano e del Centro nazionale di meccanica agraria.
Morì a Torino il 20 marzo 1968.
Anche Laura Badini Confalonieri nacque a Torino, il 14 febbraio 1908.
Compì gli studi nel capoluogo piemontese (al collegio La Trinità e all’Istituto Maffei) e fin da ragazza si dimostrò particolarmente attenta ai problemi nel campo dell’assistenza, con particolare attenzione alle tematiche dell’infanzia.
Nel 1926 conobbe Gustavo Colonnetti a Sordevolo, dove le due famiglie affittavano nella stessa casa durante il periodo estivo: malgrado la differenza di età e l’iniziale contrarietà del padre, non esitò a sposarlo.
Dal matrimonio nacquero sei figli; il quartogenito Alberto morì nel 1933 all’età di un anno.
Nel 1965 i coniugi Colonnetti istituirono la Fondazione Alberto Colonnetti con finalità di sviluppo e diffusione della letteratura per ragazzi, della quale Laura era profonda conoscitrice; tra le sue opere come autrice spicca il racconto autobiografico "La vita a punto croce", in lingua piemontese.
Si è spenta a Novara il 20 ottobre 1982.
L’impegno profuso nella gestione della biblioteca "Benedetto Croce" (donata poi al Comune di Pollone nel 1982) le valse il soprannome di "signora biblioteca".
Fu lei stessa a raccontarne l’origine nella raccolta intitolata "Incontri in biblioteca" (1965): «Mi son rallegrata col segretario del comune: il figlio non è stato rimandato come il padre temeva. «Mi rallegro specialmente colla mamma» ho soggiunto. Colla mamma che sovente capitava in biblioteca «Gianni deve far delle ricerche» spiegava. E si metteva lei […] Quel giorno […] venne lei stessa, lei sempre così discreta ed aliena dal disturbare, ad interrompere il mio lavoro. Mi venne spontaneo il dirle: «Ma signora, non ha chiesto alla direttrice?» «Oh sì. Certo, ma ho voluto provare a chiedere anche a Lei. La signorina è la direttrice, ma Lei è… la biblioteca».
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