Nel 1949 la Peregrinatio Mariae, il pellegrinaggio della statua della Madonna Nera di Oropa che toccò tutti i comuni della diocesi, rappresentò una straordinaria dimostrazione di fede e di attaccamento ai valori spirituali del proprio territorio da parte dei biellesi: «[…] quello del 1949 fu un evento eccezionale – ha scritto Danilo Craveia – Fu lo straordinario a scendere nel quotidiano […] La Madonna Nera non si celava più tra le nebbie del monte o nell’ombra del Sacello, ma appariva per la prima volta nel pieno sole della primavera biellese».
Dieci anni dopo il Biellese, e in particolare il centro della sua devozione religiosa, il Santuario di Oropa, fu teatro di un’altra solenne manifestazione, la consacrazione della diocesi alla Vergine Bruna, che andò a collocarsi all’interno di un avvenimento di risonanza nazionale, la consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria.
«L’ultima settimana di agosto – annunciò "il Biellese" – è quella che a Oropa, come ogni anno, verrà dedicata alla spiritualità. I soci dell’A[zione] C[attolica] della diocesi verranno a vegliare ogni notte nella chiesa nuova il Santissimo esposto ai fedeli, fino alla grande fiaccolata della notte fra sabato e domenica e alla messa delle ventiquattro. Domenica 30 poi il vescovo di Biella mons. Rossi officierà il pontificale nella chiesa nuova, presente il pellegrinaggio della città con tutte le autorità. L’on. Pella parlerà subito dopo. Nel pomeriggio sarà quindi la volta dell’avvenimento da tutti atteso. La diocesi sarà consacrata alla Vergine, nel quadro della consacrazione che verrà fatta a Catania in settembre di tutta l’Italia alla Madonna».
Il programma prevedeva che alla solenne apertura di domenica 23 agosto officiata dai vescovi di Biella e di Pavia, mons. Carlo Rossi e mons. Carlo Allorio, seguissero le Giornate delle Rev.de Suore, dei Fanciulli e degli Ammalati; il culmine della manifestazione era fissato per domenica 30 con la grande processione dalla Chiesa nuova al piazzale della Basilica antica, dove sarebbe stato esposto il Simulacro della Vergine Bruna e avrebbe avuto luogo la consacrazione della diocesi: «Mentre offerti dai paggetti verranno deposti ai piedi della Madonna simbolici cuori d’argento delle parrocchie biellesi – aggiunse il bisettimanale cattolico – un volo di duemila colombi viaggiatori recherà l’annuncio della cerimonia avvenuta al Papa e a tutte le autorità regionali e nazionali».
La Settimana Oropense si aprì dunque domenica 23 agosto.
Il maltempo non scoraggiò gli almeno cinquemila pellegrini che avevano raggiunto di buon mattino il Santuario per assistere alle consuete processioni parrocchiali e all’arrivo dei vescovi Allorio e Rossi; in serata ci fu l’esibizione canora della Schola dell’Istituto Ravetti, diretta dal canonico Nelson Sella.
La giornata del suffragio, lunedì 24 agosto, terminò con la suggestiva processione notturna al cimitero di Oropa, illuminata dalle fiaccole dei numerosi fedeli partecipanti.
Quasi trecento furono le religiose che parteciparono alla giornata a loro dedicata, martedì 25, che culminò nella visita alle cappelle abbarbicate alla collina "del Paradiso".
Di grande effetto fu anche l’esecuzione del rosario meditato con quadri viventi, che ebbe luogo mercoledì sera: «I "quadri" erano vissuti dai bambini ospiti del Santuario. Notevole è stato l’afflusso dei fedeli, e il successo dell’iniziativa è stato considerevole» ("il Biellese", 28.08.1959).
Ancora i bambini furono grandi protagonisti giovedì 27 agosto.
Affluiti massicciamente a Oropa (erano circa millecinquecento, provenienti da diverse parrocchie della diocesi: la più rappresentata, con 75 elementi, fu quella di Biella San Paolo) per assistere alla messa celebrata dal vescovo Allorio, replicarono il rosario vivente della sera precedente e si portarono poi in processione alla Chiesa nuova.
Venerdì 29 agosto fu la giornata dei malati e degli infermi: «Imponente è stato […] l’afflusso di coloro che per l’età avanzata o per le infermità salgono ormai a Oropa quasi soltanto nella giornata loro dedicata. In quest’occasione infatti essi possono contare su una assistenza particolarmente assidua […] A mezzogiorno sono state distribuite circa 680 razioni di minestra e vino» ("il Biellese", 01.09.1959).
Il motivo dominante di sabato 29, vigilia della solenne consacrazione, fu la recita del rosario, che dalle prime ore del mattino si protrasse fino a sera; intorno alle 22 e 30 cominciò l’afflusso dei pellegrini provenienti da Biella, mentre i giovani dell’Azione Cattolica si preoccupavano di accendere dei fuochi sulle alture circostanti il Santuario.
Nel corso della settimana i momenti di preghiera e di raccoglimento si alternarono a quelli di intrattenimento musicale: al già citato concerto della Schola dell’Istituto Ravetti, si aggiunsero le esibizioni della corale Rosalpina di Cossato (25 agosto) e del coro Genzianella di Biella (27 agosto).
Alle prime luci dell’alba di domenica 30 agosto una moltitudine di fedeli ("il Biellese" ne conteggiò non meno di sedicimila) si riversò nel recinto del Santuario di Oropa.
Le condizioni meteorologiche avverse («una nebbia persistente accompagnata da fitta pioggia») impedirono però il regolare svolgimento del programma prefissato: «[…] doveva esserci una imponente processione per il trasporto della statua della Madonna dalla Basilica eusebiana sul piazzale della Chiesa nuova; doveva esserci un grande lancio di colombi e la cerimonia di consacrazione sarebbe avvenuta all’aperto. Ma niente di tutto questo: le condizioni del tempo erano veramente proibitive» ("Eco di Biella", 31.08.1959).
La cerimonia si svolse quindi all’interno della Basilica Maggiore senza il Simulacro della Madonna Bruna, che fu lasciato nella nicchia eusebiana.
Mons. Rossi celebrò la Messa pontificale alla quale presenziarono il ministro per gli Affari Esteri, il biellese Giuseppe Pella, e le «più alte autorità della regione», tra le quali il sindaco di Biella Bruno Blotto Baldo (accompagnato da quattro assessori) e il presidente della provincia Corradino; cento bambini, disposti attorno all’altare maggiore, sorreggevano ciascuno «un cuscino con sopra deposto un cuore d’argento, simbolo dell’amorosa adesione delle parrocchie biellesi al culto di Maria» ("Eco di Biella", 31.08.1959).
Al termine della funzione, il ministro Pella rivolse alla folla che si era radunata sotto il pronao della Chiesa nuova per ripararsi dalla pioggia un discorso «di netta intonazione religiosa […] non senza qualche spunto, tuttavia, di natura politica, inteso comunque a ribadire il significato delle esigenze sociali del Paese alla luce dell’insegnamento cristiano».
A causa del persistere del maltempo nel pomeriggio, anche la consacrazione della diocesi alla Vergine Maria si tenne all’interno del nuovo tempio; dopo la recita dei sermoni eseguita dal vescovo Allorio, mons. Rossi pronunciò la formula solenne, sancendo così la conclusione della cerimonia.
L’ultimo atto della Settimana Oropense fu l’esibizione in serata della Corale Alpina Biellese diretta da don Magi, che presentò «i migliori cori del suo repertorio».
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Le fotografie provengono dall'archivio Lino Cremon, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
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