IL GIRO D'ITALIA A BIELLA (6 GIUGNO 1964)

(Articolo pubblicato su La Nuova Provincia di Biella del 10.03.2012)

 

Un anno dopo la convincente prova offerta in termini sia di partecipazione di pubblico sia di capacità organizzativa, il Giro d’Italia fece nuovamente tappa nel Biellese: in quell’occasione toccò a Biella città ospitare il traguardo di arrivo della penultima tappa della corsa rosa targata 1964.

 

«L’anno scorso – commentò Ildo Viglienoil "Giro" fece capo ad Oropa mercoledì 29 maggio. L’eccellenza dei preparativi allora fatti dalle autorità e dal comitato di eletti sportivi, e il festoso concorso di una stragrande folla lungo tutto il percorso biellese e all’arrivo, lassù nell’augusto Santuario mariano, fu apprezzato in sommo grado dagli ospiti eccezionali e originò subito in essi il desiderio di ritornare, di fare ancora tappa nell’industre Biellese, composto e misurato nelle espansioni, ma tanto e sempre generoso, sensibile e capace nelle opere e nel concorso alle iniziative utili».

 

 

La 21ª tappa del 47° Giro d’Italia, con partenza dal capoluogo piemontese, si snodava su un percorso di 200 km che prevedeva il passaggio in Valle d’Aosta, dove la salita più impegnativa era rappresentata dal Col di Joux (1640mt), il rientro in provincia di Torino e l’ingresso nel circondario biellese a Donato, dopo l’ultima fatica rappresentata dal Croce di Serra (853mt).

 

I corridori sarebbero entrati in Biella da via Ivrea, avrebbero percorso via Lamarmora fino al semaforo di piazza Vittorio Veneto, per poi svoltare in via Torino, raggiungere piazza Adua e di lì imboccare viale Macallè in direzione dello stadio Lamarmora: all’interno della struttura avrebbero dovuto percorrere in senso antiorario la pista di atletica per raggiungere il traguardo posto sul rettilineo antistante la tribuna centrale.

 

 

Come avvenuto l’anno prima, il Comitato di tappa (ancora presieduto dal sindaco Casalvolone) si attivò prontamente: le solite disposizioni riguardanti le limitazioni della circolazione dei veicoli, la dislocazione dei parcheggi, i servizi offerti dai mezzi pubblici furono rese note attraverso la stampa locale, mentre per il soggiorno dei corridori furono predisposti dodici alberghi, tra cui il Principe e l’Angelo a Biella (in questi avrebbero trovato posto anche la direzione del Giro e la giuria), il Belvedere al Favaro, il Grand Hotel di Graglia, l’Hotel Lido a Viverone.

 

L’arrivo della carovana rosa offrì la possibilità di proporre al pubblico due momenti di puro intrattenimento: un concerto vocale strumentale della Banda Cittadina e della Corale "Luigi Maria Magi", in programma allo stadio Lamarmora alle ore 15 di sabato 6 giugno (poco prima dell’arrivo dei corridori), e uno spettacolo musicale in piazza 1° Maggio (alle ore 21) presentato da Tony Martucci.

 

 

Allo stadio Lamarmora fu anche allestito il quartiere di tappa: i locali sottostanti la parte meridionale della tribuna furono attrezzati per ospitare la sala stampa (con l’installazione di dieci cabine telefoniche per collegamenti nazionali e internazionali), la Giuria, i cronometristi, gli ufficiali di gara, la segreteria del comitato tappa e l’infermeria.

 

 

Si arrivò così a sabato 6 giugno.

 

Primi ad involarsi sulla strada che da Donato conduce a Biella furono il ventunenne lombardo Gianni Motta e il toscano Franco Bitossi, i quali con uno scatto sulla salita di Andrate avevano accumulato un vantaggio di circa un minuto sul gruppo della maglia rosa, il francese Jacques Anquetil.

 

E' curioso notare come i resoconti dei giornali locali sulla presenza di pubblico in quel primo tratto di strada in territorio biellese differissero tra di loro: "Eco di Biella" parlò di «decine di migliaia di persone […] schierate per tempo ai lati della tortuosa strada», mentre "il Biellese" precisò che «tutti si erano ammucchiati a Croceserra. Così, subito dopo, il primo versante biellese appariva deserto. Presso Donato, uno sciame di galline passeggiava nella strada».

 

 

A Biella città la folla si accalcò lungo il percorso che conduceva allo stadio, anch’esso traboccante di spettatori in trepidante attesa: primo a tagliare il traguardo fu Motta, che riuscì a precedere di 5” il compagno di fuga Bitossi; il gruppo formato da Zilioli, Carlesi, Balmamion e la maglia rosa Anquetil arrivò con 1’ e 7” di ritardo.

 

Il vincitore di giornata Motta fu subito sottoposto allo stringente "interrogatorio" di Sergio Zavoli nel "Processo alla tappa".

 

La giornata di festa dello sport si concluse come previsto con lo spettacolo musicale di piazza 1° Maggio, a cui parteciparono non meno di diecimila persone.

 

 

Il giorno dopo, domenica 7 giugno, dopo aver sfilato lungo via Torino, via Italia, via XX settembre, viale Milano, i corridori raggiunsero villa Mosca a Chiavazza, traguardo di partenza della tappa conclusiva del 47° Giro d’Italia.

 

Da quel giorno sarebbero trascorsi ventinove anni prima che il Giro facesse la sua ricomparsa sulle strade del Biellese.

 

 

Galleria Fotografica

Le fotografie provengono dall'archivio Cesare Valerio, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella

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FONTI

 

  • Tarello Giovanni, Il Piemonte e il Giro d’Italia, Tipografia Ed. Saviolo, Vercelli 2001
  • Viglieno Ildo, Biella, penultimo traguardo del Giro d’Italia, in Biella, cit., n. 5 maggio 1964
  • il Biellese, bisettimanale cattolico
  • Eco di Biella, bisettimanale d’informazione